S. Ronchey, Bisanzio fino alla quarta crociata, in A. Barbero e S. Carocci (a cura di), Storia d'Europa e del Mediterraneo, vol. VIII, Roma, Salerno, 2006, pp. 215-255
Il saggio traccia una sintesi della civiltà bizantina, dalla fondazione di Costantinopoli alla Quarta Crociata. A tutti gli effetti continuazione dell'impero romano, Bisanzio riuscì ad assimilare positivamente le Völkerwanderungen che determinano il crollo della prima Roma, facendo della multietnicità e del dinamismo verticale delle élites un punto di forza e una costante. Se nell'effimero progetto giustinianeo di riunificazione dell'impero universale prevalevano ancora una gravitazione occidentale e un’ottica vetero-romana, il superamento, a partire da Eraclio, della prospettiva italocentrica segnò il vero inizio dell'età bizantina. A Eraclio vanno ascritti due traguardi fondamentali: la creazione del sistema dei temi e il definitivo soggiogamento dell’impero persiano, nella gran parte dei cui ex-territori subentrerà ben presto, tuttavia, il nuovo interlocutore arabo. Tra il VII e l’VIII secolo, con l'accentuazione dei tratti aneuropei in campo economico, sociale, artistico, culturale, si assiste alla vera e propria nascita della concezione bizantina del potere. L’età dell'iconomachia, a lungo giudicata “buia”, coincide in realtà con una fase di prosperità economica: il compiersi del processo di deurbanizzazione e la trasformazione territoriale favoriscono l’accentuarsi della vocazione statalista e predispongono il grande “risorgimento culturale” del IX-X secolo. La sconfitta dell'iconoclasmo vede anche la sconfitta del platonismo e l'affermarsi dell'aristotelismo come filosofia ufficiale del cristianesimo medievale. Il regno di Basilio I e della dinastia macedone segna la cosiddetta "età d'oro" dell'impero bizantino. Il X e XI secolo conoscono più tormentati rapporti tra stato e chiesa, che culminano nello scisma del 1054 tra chiesa d’oriente e chiesa d’occidente (in definitiva sfida del patriarca Cerulario al basileus) e un incremento politico ed economico della nobiltà militare provinciale, che si affermerà definitivamente con la dinastia dei Comneni. Proprio con il regno comneno, in particolare con la concessione dei privilegi commerciali a Venezia da parte di Alessio I, deve farsi coincidere l’inizio della fase calante dell'economia bizantina, ininterrotta fino al XV secolo, simmetrica e inversa all'ascesa del protocapitalismo occidentale dei traffici, cui l’antica egemonia di Bisanzio sarà progressivamente sottomessa e la sopravvivenza stessa della basileia infine sacrificata. Al riaccendersi della prospettiva di restaurazione dell'impero universale corrisponderà – nelle forme del ripiegamento sociale e dell'indebolimento statale – maggiore vulnerabilità nella politica pratica. Con queste premesse Bisanzio subirà, nel 1204, la forza distruttiva della “deviazione” della Quarta Crociata: una catastrofe inaspettata e forse per questo ancora più traumatica della definitiva caduta del 1453 sotto i turchi osmani.
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Keywords
- Storia bizantina
- Civiltà bizantina
- Economia bizantina
- Società bizantina
- Elites bizantine
- Multietnicità
- Dinamismo verticale delle élites
- Giustiniano
- Gravitazione occidentale
- Eraclio
- Gravitazione orientale
- Sistema dei temi
- Deurbanizzazione
- Concezione bizantina del potere
- Conquista araba
- Dinastia isaurica
- Iconoclasmo
- Basilio I
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- Metacharakterismos
- Umanesimo bizantino
- Cesaropapismo
- Fozio
- Michele Psello
- Michele Cerulario
- Scisma d’Oriente
- Dinastia comnena
- Alessio I Comneno
- Anna Comnena
- Crisobollo di Alessio I Comneno
- Bisanzio e Venezia
- Protocapitalismo dei traffici
- Niceta Coniata
- Quarta Crociata