Costantinopoli. Metropoli dai mille volti
introduzione di Silvia Ronchey
2009
Peter SchreinerSalerno Editrice
"Se è vero che “l’impero bizantino è costituito dalla fusione di un corpo romano con una mente greca e uno spirito orientale”, come ha scritto Robert Byron, allora il corpo, la mente e lo spirito di Bisanzio, per così dire il suo psicosoma, sono racchiusi in questo complesso e stupendoorganismo che per undici secoli fu non solo la sua capitale, ma il suo compendio e la sua effigie, lo specchio della sua potenza e il sigillo della sua essenza. Ogni vero bizantinista lo sa, e qualunque siano le sue preferenze o le sue competenze non può non farle convergere, prima o poi, nella conoscenza di Costantinopoli. Questo libro ne è la dimostrazione. “Si può fare il ritratto di una città come si fa quello di una donna”, ha scritto Paul Morand. Ma bisogna conoscerla, capirla. Non è facile conoscere Costantinopoli, e ancora meno facile è farne un ritratto dal vero, minuzioso e lieve come un medaglione da portare al collo, se non si prova per lei qualcosa di simile a ciò che spinse Mehmet II a conquistarla. Per riuscirci bisogna amarla, come il giovane sultano, visceralmente e un po’ ossessivamente. Essere legati a lei da una frequentazione assidua e da un’intimità non solo cerebrale e intellettuale — letteraria, storica, archeologica, antiquaria — ma esistenziale e sensuale. Altrimenti, se anche sapessimo tutte le lingue degli uomini — come in effetti, quasi, Peter Schreiner — e anche quelle degli angeli, e anche se avessimo il dono della profezia e fossimo iniziati a tutti i misteri e possedessimo tutta la scienza, le nostre parole sarebbero vuote come un bronzo che risuona." (Dall’introduzione di Silvia Ronchey)
Peter Schreiner è professore emerito di Bizantinistica presso l’Università di Colonia. Inoltre è presidente del Comitato scientifico del Deutsche Studienzentrum di Venezia, membro corrispondente dell’Accademia Austriaca delle Scienze e dell’Accademia delle Scienze di Göttingen. Ha ricevuto la laurea honoris causa nelle Università di Tarnovo, Belgrado e Sofia.