S. Ronchey, La morte-in-vita negli occhi. In margine a Décrire et peindre, “Rivista di Storia e Letteratura Religiosa” 45 (2009), pp. 171-183.
Questo breve saggio sull’icona, dedicato a Gilbert Dagron e pubblicato nel contesto di un omaggio al suo volume Décrire et peindre, indaga lo statuto e le implicazioni concettuali — teologiche e filosofiche, ma anche antropologiche e storico-psicologiche — dell’immagine sacra del mondo cristiano ortodosso, la cui influenza sul pensiero e sulla letteratura tra Ottocento e Novecento sarà determinante per la nascita della pittura moderna. Con il sostegno esemplificativo di un agile apparato di tavole, i temi della pittura d’icone (particolare attenzione è rivolta a quello della Trasfigurazione) e le caratteristiche figurative dei suoi soggetti (volto scarnificato e rugoso, labbra sottili, ma soprattutto occhi grandi e fissi e frontalità della figura) vengono sondate nei loro significati simbolici, metafisici e dottrinali. La cosiddetta teologia dell’icona e la visione mistica che essa sottende vengono considerati anche alla luce metodologica dell’antropologia del mondo antico, in particolare degli studi di Jean-Pierre Vernant, e in quest’ottica ricollegate ai loro antecedenti greci classici e pre-classici.
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Keywords
- Civiltà bizantina
- Filosofia bizantina
- Mistica bizantina
- Teologia dell’icona
- Storia delle religioni
- Antropologia del mondo antico
- Gilbert Dagron
- Jean-Pierre Vernant
- La morte negli occhi
- Trasfigurazione/ Metamorphosis
- Eikonismoi