S. Ronchey, Introduzione storico-filologica, in P. Cesaretti – S. Ronchey (edd.), Eustathii Thessalonicensis Exegesis in canonem iambicum pentecostalem, De Gruyter, Berlin-New York, 2013 (Supplementa Byzantina, 10), pp. 187*-313*
2014
L’Introduzione storico-filologica è divisa in 4 parti: I) La tradizione manoscritta; II) Critica del testo; III) Edizioni; IV) Ratio. Nella prima parte si descrive la tradizione manoscritta dell’Esegesi eustaziana e se ne tenta la storia, ampliando ed aggiornando le acquisizioni della paleografia e della filologia anche recenti. In particolare, vi si dà conto di una completa ricognizione autottica dei manoscritti Vaticano greco 1409, Alessandrino Patriarcale 62 (107), Basileense A.VII.1 (gr. 34), Vallicelliano F 44 (gr. 94), Vindobonense Theol. Graec. 208 Nessel (298Lambecius), ivi inclusi i paratesti, le aliae manus, gli aspetti codicologici, le vicissitudini storiche che confermano o rivelano, insieme ai possessori di ciascun codice.
Inoltre sono rivisitate ed ampliate le conoscenze sul deperditus Scorialense Λ.II.11, appartenuto a Diego Hurtado de Mendoza e scomparso all’Escorial a seguito dell’incendio del 1671: in base allo spoglio esaustivo e alla disamina della totalità degli antichi cataloghi e documenti di archivio, se ne ricostruisce il contenuto e si evince la corretta titolatura dell’Exegesis e se ne ipotizza la provenienza dal monastero di Prodromos Petra. La medesima provenienza è verosimile anche per i manoscritti Vaticano ed Alessandrino, che quindi gettano luce non solo sul cosiddetto didaskaleion di Prodromos Petra ma anche sui suoi colti lettori, sul suo mouseion e sul suo scriptorium fino all’ attività di Giorgio Baioforo, ben visibile nel manoscritto di Basilea, del XV secolo.
Nella seconda parte è attentamente esaminata e ricostruitala parentela tra i codici, con completa dimostrazione dello stemma (p. 289*). Nella terza parte si esamina la storia del testo dal Seicento all’Ottocento, tra edizioni precritiche (Mai e Migne) ed edizioniparziali (gli Excerpta di Leone Allacci e i progetti editoriali di Tafel e Pitra). Nella quarta parte sono spiegati i criteri della nuova edizione critica sia
per il testo e la titolatura del commento eustaziano, sia per il testo del canone; inoltre si dà conto dell’accurata preparazione dei tre apparati: delle varianti (V), dei marginalia (M), delle fonti e deitestimoni (F), quest’ultimo allestitomore antiquo, nei più di tre decenni di lavoro spesi sull’opera dai due editori.
Lauxtermann, Marc D. (2015), review of Paolo Cesaretti, Silvia Ronchey (ed.), Eustathii Thessalonicensis exegesis in canonem iambicum pentecostalem. Recensuerunt indicibusque instruxerunt. Supplementa Byzantina, Bd 10 (2014), Bryn Mawr Classical Review 2015.09.48