Aldous Huxley, il più eccentrico fra gli utopisti
TTL - Cl@assici
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Aldous Huxley era cieco come Tiresia e come lui era un veggente. Nella sua letteratura fu riverberata per speculum et in aenigmate la verità del terrificante mondo nuovo regalato dal progresso alla modernità. Il Mondo Nuovo fu scritto nel 1931, prima di Hitler e delle purghe staliniane, ma l'occhio abbacinato di Huxley aveva visto cosa attendeva il suo secolo. In Giallo cromo, 1921, Huxley scrisse che insieme al grammofono, al cinema e alla pistola automatica la dea delle scienze applicate avrebbe regalato al mondo anche il modo di dissociare Eros da Lucina, l'amore dalla procreazione. Una generazione impersonale si sostituirà all'orribile sistema della Natura. Dentro vaste incubatrici di Stato, scaffali su scaffali di bottiglie fecondate forniranno al mondo la popolazione di cui ha bisogno.
Aldous Huxley fu un filosofo, un romanziere, un poeta, un umorista, un utopista, un pacifista, un ecologista, uno sceneggiatore cinematografico, un esperto di psicotropi. Amò l'Italia e l'India. Studiò la storia greca, l'antropologia polinesiana, la letteratura buddista sanscrita e cinese, la religione e la mistica, la farmacologia, la neurofisiologia e la psicologia.
Aldous Huxley fu un alpha plus del morente impero britannico. Suo padre era un grande biologo, suo zio un famoso romanziere, suo prozio Matthew Arnold. Huxley fu un eccentrico, fin da bambino. Anziché lasciarsi sopraffare dal peso dei propri ascendenti li superò e li oscurò alla memoria dei posteri.
Secondo Huxley l'eccentricità è la giustificazione di tutte le aristocrazie. L'aristocrazia non solo è eccentrica, ma tollera l'eccentricità negli altri. Le eccentricità dell'artista o dell'ardito pensatore non le ispirano lo stesso timore, la stessa ripugnanaza che ispirano istintivamente ai borghesi. E' una specie di Riserva Indiana piantata in mezzo a una vasta orda di Poveri Bianchi coloniali. Dopo la rivoluzione sociale non ci saranno più Riserve e gli Indiani saranno sommersi dal gran flutto dei Poveri Bianchi. Secondo Huxley la lettura non è altro che un vizio, come l'alcool e la lussuria. Si legge per solleticare e divertire il proprio cervello, si legge soprattutto per impedire a se stessi di pensare. A Oxford Huxley conobbe Lytton Strachey e Bertrand Russel e fu grande amico di D.H. Lawrence. Secondo Huxley, non si può godere di nulla accettandolo com'è e l'arte è il modo che serve a ricostruire, estraendola dal caos, la divina realtà. Secondo Huxley, l'amore è la sola attività umana di qualche importanza nella quale il riso e il piacere abbiano una preponderanza, per quanto piccola, sui tormenti e i dolori. Secondo Huxley, la demenza è il solo modo di persuadere gli uomini ad agire ragionevolmente.
Secondo Huxley, noi siamo sempre soli nella sofferenza; è un fatto deprimente se si è la persona che soffre, ma che rende possibile la felicità del resto del mondo. Aldous Huxley passò la vita a cercare una droga che permettesse una via di fuga dall'io e che fosse fisicamente e socialmente innocua. Negli anni '50 si appassionò alle droghe psichedeliche come la mescalina e l'LSD, che sperimentò sotto supervisione medica e in compagnia delle quali volle arrivare alla morte quando seppe di essere malato.
Secondo Huxley, tutte le filosofie e le religioni non sono altro che delle metropolitane spirituali scavate attraverso l'universo. Secondo Huxley, la mistica rende concreto un senso di calore alla bocca dello stomaco e ne fa una cosmogonia. Nella Filosofia perenne Huxley trattò la religione e la mistica, al pari della droga, come strumento per neutralizzare la follia della società.
Aldous Huxley morì in California lo stesso giorno dell'assassinio di John Kennedy. Fu cremato e le sue ceneri volarono nella vecchia Inghilterra.
IL LIBRO
Aldous Huxley, Giallo cromo, Baldini & Castoldi, 232 pp., £ 13.000