L'Aids e la voce ribelle della Chiesa di Spagna
Articolo disponibile in PDF
Cara Fiorenza,
possibile sia proprio il clero spagnolo, quello della Santa Inquisizione e della Mala Educación. a dovere insegnare alla Chiesa di Roma l'Abc?
In inglese l'acronimo sta per "astinenza, fedeltà, preservativo"
- abstinence. be faithful. (use) condom -, il codice di comportamento sessuale raccomandato dagli scienziati cristiani in tutto il mondo e specie nel Terzo: quello cui il papa polacco ha finora sempre negato la possibilità di proteggersi non solo dall'emergenza demografica, ma da una peste ormai endemica come l'Aids. «Il preservativo può essere usato da chi non riesce né a coltivare l'astinenza né a mantenere la fedeltà sessuale all'interno di una coppia stabile».
A dichiararlo è stato un gesuita spagnolo, un allievo di Ignazio di Loyola, e non uno qualsiasi, ma il portavoce della Conferenza Episcopale, il segretario dell'arcivescovo di Madrid Smentite diplomatiche a parte, sta di fatto che proprio la Chiesa europea più conservativa e devota alle tradizioni ha avuto il coraggio di rompere il silenzio minaccioso che aleggia sullo Scisma Sommerso, come si usa ormai definire la spaccatura sotterranea tra i dettami del papa cattolico e il comportamento effettivo dei suoi fedeli: un attrito capace di scatenare terremoti come quello delle faglie sommerse nel mare di Sumatra.
«Gli ultimi saranno i primi», recita il Vangelo. Dai campanili di Burgos, dai cori di Toledo, dai flagellanti di Siviglia, dal cammino di Santiago sta forse sorgendo la Movida della Chiesa. Dalla mistica, folle Spagna sale forse la voce della verità, appassionata e triste, realistica e paradossale come in un film di Almodóvar.