Chi va piano, va sano (e salvo) in discoteca
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Cara Fiorenza,
la tentazione di guidare a velocità folle è tipica dell'adolescenza, dei suoi riti d'iniziazione, della sua illusione di onnipotenza. È tanto forte e antica, ha scritto James Hillman, che la testimoniano già i miti greci: Ippolito, Fetonte, Icaro. Figuriamoci cosa diventa se interviene anche l'alcol.
Li per lì fa sorridere l'iniziativa lanciata da Polstrada, assicuratori (Ania) e gestori di locali da ballo (Silb): dare un biglietto gratis per la discoteca ai ragazzi che all'uscita, sui litorali romagnoli, toscani e laziali, si sottoporranno volontariamente all'etilometro e risulteranno sobri.
Dopo il sorriso, un fremito. Ma come? Non solo li riempiamo di soldi, gli diamo la macchina e le chiavi di casa, gli permettiamo di fare le ore piccole. Adesso dobbiamo anche pagarli perché non si ubriachino e non si ammazzino? D'altra parte, chiunque abbia figli oggi sa che non c'è alternativa. Che anche la Polstrada imbocchi la via del compromesso, quotidianamente praticata da noi tra le mura domestiche, quasi ci rincuora. La realtà, cara Fiorenza, è che li abbiamo lasciati drogare di consumi e marchi, abbiamo permesso la distruzione della disciplina scolastica, abbiamo tollerato la loro pigrizia, la loro arroganza, la loro ignoranza. Sono già se non onnipotenti, più potenti di noi. Inutile pensare di soddisfarli: non lo saranno mai, affabulati come sono dalla tv e dalla pubblicità. Inutile tentare di reprimerli: diventano solo più pericolosi. L'unica è "corromperli", con misura, per salvarci almeno parzialmente. Può sempre darsi che la loro sete di alcol sia meno irrefrenabile della loro sete di divertimento.