Tourbet: il peso della frontiera
Il concetto di frontiera secondo Pierre Toubert
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Pierre Toubert, il grande medievista francese, professore al College de France, presidente dell’Institut de France, teorico di un approccio «globale» alla storia geopolitica del Medioevo mediterraneo, ha ricevuto ieri la laurea honoris causa dall'Università di Siena. L'occasione è stata accompagnata da un convegno con Mario Ascheri, André Vauchez. Odile Redon, Chris Wickam, Hagen Keller. Toubert è intervenuto sul concetto di frontiera e la sua applicazione alla guerra nel Kosovo. La spietatezza della guerra dei Balcani, che tanto colpisce la coscienza dell’Occidente, deve essere confrontata, più che al Medioevo, ai grandi genocidi recenti, che, per chiare ragioni, hanno avuto minore eco in Europa: la Cambogia, il Ruanda». Ma è nel passato geopolitico del Mediterraneo che vanno ricercate le «peculiari “strutture di conflitto” instaurate nei Balcani con la conquista ottomana». L'immenso travolgimento del comunismo sovietico ha risvegliato intatti e violenti, i miti nazionali dell’Ottocento e del primo '900. «Tra questi miti, quello della frontiera risulto per lo storico il più emblematico, in quanto luogo di memoria predestinato al travaglio dell'immaginario collettivo. Oggi più che mai oggetto e nel contempo teatro di ricorrenti conflitti, la frontiera ci consente di misurare la capacità degli uomini di coltivare pensieri di vendetta, di cruenta nostalgia mai cancellata. E’ su questo sfondo di "rivendicazione di frontiera" che vengono impressi nella geopolitica i miti devastatori della purificazione etnica».